Sport Therapy è il progetto di ricerca, dedicato ai bambini, bambine, ragazzi e ragazze con leucemia o malattie ematologiche (che possono arrivare anche a trapianto di midollo osseo), ricoverati al Centro Maria Letizia Verga – IRCSS Fondazione San Gerardo dei Tintori di Monza. Anche in un momento di grande fragilità, come quello delle terapie per curare un tumore del sangue, è possibile allenarsi in sicurezza, supervisionati da professionisti esperti in programmi di esercizio di precisione. E’ addirittura possibile allenarsi sin dall’esordio della malattia non appena i pediatri oncologi hanno concordato con i medici dello sport la possibilità di svolgere l’allenamento adattato.
Sport Therapy è un progetto INCLUSIVO, da 0 a 18 anni, dove gli allenamenti vengono svolti nella palestra dedicata sul tetto del Centro Maria Letizia Verga. Esiste inoltre la possibilità di fare attività nel giardino outdoor, in centro trapianti di midollo osseo, in reparto di ematologia e in day hospital.
I pediatri del Centro Maria Letizia Verga segnalano al medico dello sport tutti i bambini e le bambine, dai 9 mesi ai 18 anni, che possono iniziare ad allenarsi. Di solito entro le 4 settimane dalla diagnosi di malattia iniziano gli allenamenti. Gli scienziati motori, i terapisti della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, i pedagogisti e gli osteopati effettuano una valutazione iniziale e vengono stabiliti quali e quanti esercizi dovranno fare ogni settimana i nostri atleti. Verranno poi rivalutati dopo 3 mesi per verificare l’effetto dell’allenamento.
Lo scopo del nostro progetto di ricerca è la valutazione dell’impatto di un programma di allenamento di “precisione”, adeguato alle caratteristiche individuali e giornaliere di ogni atleta, sul metabolismo ossidativo durante le terapie. Sono parole un po’ tecniche, ma vogliamo dire che tutti i sistemi (dal polmone, alla pompa cardiaca, sino al muscolo) possono avere benefici dall’esercizio di precisione. L’allenamento di precisione può inoltre migliorare anche la qualità di vita dei nostri atleti e delle loro famiglie. Laddove l’allenamento di precisione non è sufficiente a migliorare sintomi come il dolore o la ridotta articolarità viene proposto un trattamento osteopatico mirato. Questo allenamento di precisione, se effettivamente dimostrato come terapia, potrebbero essere erogate dal Sistema Sanitario Nazionale in tutta Italia.
Per almeno 4 motivi:
1. I risultati del progetto di ricerca “Sport Therapy” potrebbero identificare l’allenamento di precisione come una delle armi terapeutiche disponibili per contrastare le conseguenze delle malattie emato-oncologiche in età evolutiva;
2. Incrementando la capacità fisica dei bambini e adolescenti affetti da ematopatie maligne, durante le fasi del trattamento antitumorale, aumenta la possibilità di un recupero che permetta il pieno reinserimento nelle comunità di appartenenza (scuola, sport, famiglia e amici);
3. Una standardizzazione della metodologia per l’utilizzo di esercizio di precisione nei bambini e adolescenti ricoverati potrebbe facilitare il monitoraggio dei progressi di questo tipo di 2 interventi a livello internazionale e i dati provenienti dal progetto “Sport Therapy” potranno essere confrontati con quelli di altri ricercatori;
4. Il sistema sanitario nazionale avrebbe la possibilità di considerare l’esercizio di precisione tra le cure erogabili a tutti i bambini con emopatia maligna.
Abbiamo allenato 630 atleti. Un quarto dei nostri atleti è estremamente fragile. Li alleniamo dall’esordio di malattia e li seguiamo fino a quando ritornano a scuola. Dall’inizio del progetto fino ad oggi sono stati effettuati circa 23000 allenamenti e trattamenti osteopatici. Abbiamo dimostrato, nei primi 7 anni di produzione scientifica che l’allenamento di precisione è sicuro, mantiene e migliora l’efficienza dei sistemi respiratorio, cardiovascolare e muscolo-scheletrico, in chi si allena con regolarità (3 volte alla settimana, per circa 50 minuti al giorno, con carichi moderati e intensi). Inoltre, migliora la qualità di vita degli atleti e di conseguenza anche delle loro famiglie! Abbiamo introdotto lo sport in ospedale! I nostri gesti tecnici sono: calcio, arrampicata, golf, danza, bike no pedals, animal flow.
1979: Un’ALLEANZA terapeutica tra famiglie e pediatri
“Più di 45 anni insieme, da quando non si pensava che la leucemia infantile potesse essere curata,
al traguardo di oltre l’85% di bambini guariti. Un percorso lungo ed entusiasmante che dobbiamo
continuare INSIEME”, ha dichiarato Giovanni Verga, Presidente del Comitato Maria Letizia Verga. Si
tratta di un’associazione che, fin dalla sua nascita, ha riunito genitori, ricercatori e medici.
2015: una nuova CASA per i bambini affetti da leucemia e malattie ematologiche maligne
Il Comitato Maria Letizia Verga si è impegnato nella costruzione del Centro, per il quale ha
sostenuto tutti i costi di costruzione e di arredamento: 13.000.000€.
La raccolta fondi ha attivato una vera e propria catena di solidarietà, mettendo insieme genitori,
amici, aziende e associazioni. Sul tetto del Centro Maria Letizia Verga sono stati costruiti la palestra
e la terrazza esterna.
2016: è nata una STELLA
Tommy ha ricevuto il trapianto di cellule staminali ematopoietiche all’età di 3 anni.
Come sopravvissuto alla leucemia mieloblastica acuta, ha chiesto ai suoi precedenti pediatri di avviare il
progetto di ricerca Sport Therapy, un programma di esercizio fisico basato sulla precisione presso
il Centro Maria Letizia Verga. “La Sport Therapy riflette la nostra storia di eccellenza nel
trattamento di giovani con leucemia, linfomi e altre malattie del sangue non oncologiche.
Una sinergia che ha saputo dare continuità a un progetto scientifico di grande importanza” spiega il
professor Andrea Biondi, responsabile del Dipartimento Pediatrico.
2017: Sport Therapy, un programma di allenamento inclusivo basato sulla precisione
In questi anni, la Sport Therapy ha accolto circa 700 pazienti, di età compresa tra i 18 mesi e i 22 anni, di cui il 33% è stato sottoposto a trapianto di cellule staminali ematopoietiche, per un totale
di oltre 18.000 sessioni di allenamento e trattamento osteopatico. I bambini, gli adolescenti e i
giovani adulti iniziano la terapia sportiva subito dopo la diagnosi di cancro, a seguito di un
consulto multidisciplinare tra i pediatri e i professionisti dell’esercizio fisico. Il dottor Momcilo
Jankovic ha presieduto gli aspetti attuativi delle risorse, insieme all’amministrazione e alla
gestione della Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma.
2018: lo sport è inclusione
Tra gli sport che bambini, adolescenti e giovani adulti possono praticare ci sono il golf,
l’arrampicata, il calcio, la danza, l’animal flow e la bicicletta senza pedali.
Gli allenamenti si svolgono sia nelle stanze di degenza del Centro trapianti di midollo osseo, del reparto di
Ematologia e del Poliambulatorio, sia in palestra. Le sessioni di esercizio e sport si tengono 5 giorni
alla settimana. Ogni giorno si allenano in media 18 bambini.
2021: diventare FORTEe
Il progetto FORTEe* è un progetto internazionale di ricerca scientifica multicentrica.
Sedici istituzioni di otto Paesi europei (Spagna, Italia, Germania, Inghilterra, Francia, Romania, Slovenia e
Danimarca) fanno parte del consorzio di ricerca che sta valutando scientificamente l’impatto dello
sport e dell’esercizio fisico di precisione in ospedale, durante le fasi intensive del trattamento del
cancro in bambini, adolescenti e giovani adulti.
*FORTEe è finanziato dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea
(contratto di sovvenzione n. 945153).
Una volta validati dalla comunità scientifica, i protocolli saranno messi a disposizione dei centri di
tutto il mondo”, spiega Francesca Lanfranconi, medico dello sport e ricercatrice in fisiologia
umana presso il Centro Maria Letizia Verga, responsabile dell’implementazione sportiva della
ricerca a Monza e del progetto Sport Therapy.