Radioterapia

Le particelle elettroniche ad elevata energia prodotte dalle apparecchiature per la terapia radiante funzionano come i farmaci chemioterapici, con lo scopo di colpire le cellule capaci di moltiplicarsi, come le cellule tumorali. La radioterapia, sebbene non dolorosa, non è priva di effetti collaterali, che si possono manifestare anche a distanza di anni e va pertanto utilizzata solo in casi selezionati.
La radioterapia localizzata al sistema nervoso centrale per la leucemia linfoblastica acuta o ai linfonodi e al mediastino per i linfomi di Hodgkin viene eseguita in regime ambulatoriale.
La radioterapia sull’intero corpo (TBI – total body irradiation), in associazione alla chemioterapia ad alte dosi, permette l’eliminazione di tutte le cellule tumorali residue, distruggendo completamente il midollo osseo del paziente e si utilizza soltanto come “condizionamento” preparatorio per il trapianto di midollo osseo.