LE NOSTRE STORIE | 13 Maggio 2019

Winners Cup, 1° posto al Centro MLV & INT

La vittoria alla Winners Cup era il loro sogno nel cassetto e ce l’hanno fatta: i ragazzi del Centro Maria Letizia Verga insieme con gli amici dell’Istituto Nazionale dei Tumori (INT) – da quest’anno tutti in un unico team – hanno vinto il primo posto nella competizione calcistica organizzata da Inter, CSI Milano, Commissione Adolescenti AIEOP, sostenuta da Pirelli, con il supporto di FIAGOP e con il patrocinio della Regione Lombardia.

L’11 maggio si è giocata la terza edizione di questo torneo (dopo la serata di presentazione e di sorteggio dei gironi, avvenuta la sera prima all’Hotel Novotel Milano Nord Ca’ Granda), che sui prestigiosi campi del Suning Youth Development Center in Memoria di Giacinto Facchetti (Interello) ha visto “scontrarsi” squadre provenienti da tutta la Penisola e anche oltre i confini italiani: i protagonisti loro, 250 ragazzi (dai 14 ai 22 anni), che hanno vissuto in prima persona la realtà di un reparto di onco-ematologia pediatrica. Ben difficile rendere l’emozione e l’immensa soddisfazione di vederli lì a giocare e divertirsi, dopo che sai che cosa hanno affrontato: è una meravigliosa rivincita della vita, senza dimenticare mai chi non ce l’ha fatta.

Oltre alla squadra di Milano-Monza (la nostra!), tante altre: Torino, Bari, Padova-Bolzano, Catania-Palermo, Bologna, Pisa-Firenze, Aviano-Udine-Trieste, Roma e Genova; poi i team di Spagna, Belgio, Grecia, Germania, Francia e Olanda. Un evento sempre più internazionale, una manifestazione in cui i giovani, tutti “vincitori” della più importante battaglia, quella contro un tumore, hanno vissuto indimenticabili momenti di sport e amicizia.

Ma veniamo alla vittoria dei nostri ragazzi! È stata emozionante per tutti, per loro come per chi stava a bordo campo, a fare il tifo in una finale tra i team Milano-Monza e Bologna degna dei migliori match calcistici quanto a colpi di scena. Non è stato facile giocare al termine di una giornata ricca di partite, ma le due squadre finaliste non hanno mollato fino all’ultimo. Il bello della Winners Cup, tra l’altro, è veder giocare insieme maschi e femmine in squadre miste. Una delle punte della nostra squadra è, infatti, Aurora, che si è distinta fin dalla prima partita della mattinata (contro il Bari), segnando una bella doppietta. Torniamo alla finale: ecco che dopo una decina di minuti Andrea (INT) segna il primo gol ed è subito festa. Tutti a guardare gli orologi (la partita consiste in un unico tempo di 20’), ma ecco che dopo pochi minuti Bologna pareggia in contropiede. Il tifo si fa più intenso, perché i nostri ragazzi devono sentire tutto il nostro calore! Ecco che arriva il 2-1 per Milano-Monza con Aurora: le sue scarpette da calcio rosa – ben lucidate per l’occasione – non sbagliano il colpo e Bologna subisce il nuovo sorpasso. Ma non c’è tempo per rilassarsi, perché pochi minuti dopo arriva il pareggio dei nostri avversari. Niente è perduto: se il tempo scade, si andrà ai rigori. E sotto a incitare dagli spalti: ma mancano ormai pochissimi minuti quando Bologna ci gela con un 3-2 che sembra segnare l’addio al primo posto. Non si molla: i nostri ragazzi sono così! Sul campo ci danno dentro ancora di più ed ecco che, a una manciata di secondi dalla fine, arriva la terza rete, su un tiro all’angolino di Andrea (INT). Tre pari! Si va ai rigori: che tensione! Ogni tiro è una sofferenza, ma finisce quasi sempre in un grido di gioia. Merito di Thomas (CMLV), il nostro portiere, che para ben 2 rigori degli avversari, e di tutti i nostri ragazzi che ce la mettono tutta, anche di fronte all’emozione di un rigore. Ci vuole coraggio a tirare, quando sei solo tu e la porta.

Vittoria!! Un’esplosione incontenibile di felicità, c’è chi ride e chi piange, chi si abbraccia, chi corre e non si fermerebbe più. Alzare la coppa – quanto è grande! – è una straordinaria soddisfazione. Un grande sogno. Ma, si sa, i sogni più belli si costruiscono insieme e oggi, ancora una volta, ne abbiamo avuto tutti la prova: ragazzi, medici, psicologi e tutte le persone che lavorano e credono nell’importanza di un Progetto per gli Adolescenti che faccia tornare questi ragazzi a toccare il cielo. Quello solo deve essere il loro confine.