I NOSTRI MEDICI | 8 Marzo 2016

Tel Aviv, Londra e Stanford: all’estero per studiare la leucemia

Tre ricercatrici della Fondazione Tettamanti ci raccontano la loro esperienza formativa all’estero

angie savino

A Tel Aviv per studiare la linfoblastica acuta

Sono Angela Savino, ricercatrice presso il Centro Ricerca Tettamanti. la mia avventura nel mondo della ricerca è iniziata proprio qui, dove nel 2012 ho cominciato il mio percorso di dottorato nell’ambito del progetto DIMET (Dottorato di ricerca in Medicina Traslazionale e Molecolare), che ho terminato a giugno di quest’anno, dopo tre anni di intenso e stimolante lavoro sotto la supervisione del dottor Giovanni Cazzaniga.
Durante il dottorato mi sono occupata dello sviluppo pre-clinico di un farmaco di nuova generazione, di cui ho testato l’efficacia su un particolare sottogruppo di leucemia linfoblastica acuta a cellule B con alterazione del gene CRLF2. I pazienti con questa alterazione sono caratterizzati da un elevato rischio di ricaduta a causa di una scarsa risposta alle terapie. Inoltre, riarrangiamenti di questo gene sono presenti nel 50% dei pazienti con leucemia e Sindome di Down, che soffrono particolarmente degli effetti di tossicità legati alle terapie convenzionali.

Per approfondire questo aspetto sto trascorrendo un anno nel laboratorio di Genomica Funzionale e Leucemia pediatrica affiliato allo Sheba Medical Center a Tel Aviv, sotto la supervisione del Professor Shai Izraeli. Il gruppo di ricerca di cui faccio parte, già collaboratore del Centro Ricerca Tettamanti, è tra i più rinomati per lo studio delle connessioni che legano la Sindrome di Down allo sviluppo della leucemia. In questi pazienti la trisomia 21 non è sufficiente, ma predispone allo sviluppo delle malattia e l’obiettivo del mio lavoro è l’identificazione delle diverse mutazioni che portano all’insorgenza di leucemia conclamata, analizzando i campioni di pazienti Down all’esordio e ricaduta della malattia, utilizzando tecniche molto sofisticate di sequenziamento del DNA in singole cellule. In questo modo è possibile non solo capire quali sono le mutazioni e in che successione sono avvenute, ma anche scoprirne di nuove non ancora descritte e capire il ruolo che esse hanno nel “trainare” la malattia fino alla ricaduta.
tel avivQuesta esperienza è stata possibile grazie al supporto dell’Associazione Italiana Ricerca per il Cancro (AIRC); infatti il mio progetto è stato selezionato tra altri in quanto meritevole di finanziamento di una borsa di studio per l’estero. Nei sei mesi precedenti, la mia borsa è stata invece finanziata a Monza dall’Associazione ‘Insieme ad Andrea si può’; anche il loro aiuto è stato fondamentale per questo traguardo!
Questo periodo in Israele è per me estremamente formativo perché mi permette di lavorare con un gruppo leader nello studio della leucemia in questa nicchia di pazienti, con grande esperienza nel settore e con tecniche innovative e all’avanguardia. A livello personale, inoltre, è molto stimolante immergersi in una cultura totalmente diversa dalla nostra che a volte sembra così lontana ma in fondo non lo è così tanto!

foto PIEVANI KCLA Londra per studiare la mieloide acuta

Sono Alice Pievani, ricercatrice presso il Centro di Ricerca “M. Tettamanti”. La mia esperienza nel mondo della ricerca è iniziata ai tempi della tesi di laurea presso il Laboratorio di Terapia Cellulare “G. Lanzani” all’interno dell’unità di Ematologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Dopo il conseguimento della laurea in Biotecnologie Mediche, ho avuto la possibilità di rimanere nello stesso laboratorio per altri tre anni nell’ambito di un programma di dottorato dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Durante il periodo di dottorato mi sono occupata di leucemie dell’adulto e in particolare di terapia cellulare per il trattamento delle leucemie basata sull’uso delle cellule CIK, cellule-farmaco in grado di riconoscere ed eliminare in modo specifico le cellule tumorali. Concluso il dottorato, ho iniziato il mio periodo di Post-Doc presso il Centro di Ricerca “M.Tettamanti”, nell’unità “Cellule Staminali” diretta dalla Dottoressa Marta Serafini.

Dal giugno scorso sto avendo l’opportunità di trascorrere un periodo di sei mesi presso i laboratori di una prestigiosa università inglese, il King’s College London di Londra. Nello specifico, sto frequentando il laboratorio di Medicina Rigenerativa del dipartimento di Emato-Oncologia. Nel dipartimento di Ematologia lavorano diversi gruppi di ricerca che si occupano rispettivamente di linfomi, ciclo cellulare ed epigenetica, aplasie midollari e sindromi mielodisplastiche, immunologia dei trapianti, biologia delle cellule staminali leucemiche e medicina rigenerativa. Direttore di quest’ultimo gruppo di lavoro è il Professor Francesco Dazzi, ematologo e ricercatore di fama internazionale grazie ai suoi studi sulle cellule stromali mesenchimali, una popolazione di cellule che risiede proprio nella nicchia emopoietica, dotata di proprietà anti-infiammatorie e coinvolta nell’interazione con le cellule mieloidi del sistema immunitario. In questo contesto mi sto occupando di leucemia mieloide acuta, che rappresenta il 10-20% dei casi di leucemia acuta in età pediatrica, e in particolare di studiare l’interazione tra i blasti leucemici e il microambiente midollare dove essi risiedono. Le cellule leucemiche sembrano essere capaci di alterare questo microambiente, in modo da proteggere i progenitori maligni dall’attacco del sistema immunitario del paziente e dalla chemioterapia. Questa esperienza mi sta arricchendo molto sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano, dal momento che ho la possibilità di lavorare con colleghi di diverse nazionalità che provengono a loro volta da altri prestigiosi istituti di ricerca internazionali. Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie al Comitato “Fiori di Lavanda” che sta supportando economicamente la mia permanenza a Londra e a cui va il mio sentito ringraziamento.

stanford JolyA Stanford per sconfiggere le ricadute

Sono una studentessa al 3° anno del Dottorato di Ricerca DIMET dell’Università di Milano-Bicocca.
Il mio incontro con l’affascinante mondo della ricerca è avvenuto circa 4 anni fa quando, durante il corso di Laurea Magistrale in Biotecnologie Mediche, ho avuto la possibilità di svolgere il tirocinio della tesi presso il Centro di Ricerca M. Tettamanti dell’Ospedale San Gerardo che si occupa dello studio e della cura delle leucemie del bambino. Appena arrivata mi sono subito resa conto che stavo entrando a far parte di una grande famiglia tra ricercatori, biologi, tecnici e studenti, tutti con uno scopo comune: guarire un bambino in più!
Completati gli studi magistrali, ho iniziato il dottorato presso lo stesso laboratorio, nell’Unità di Citometria guidata dal Dottor Giuseppe Gaipa, focalizzando il mio interesse scientifico sulla leucemia linfoblastica acuta di tipo B (B-LLA) con alterazione del gene CRLF2.

Nel Gennaio del 2014, è avvenuto l’incontro grazie al quale ho avuto la possibilità di studiare per 9 mesi in una delle università più prestigiose in America, la Stanford University. In questa data il nostro Direttore Scientifico Prof. Andrea Biondi ha avuto il piacere di conoscere la fondazione “Benedetta è la vita ONLUS”, nata dal desiderio dei familiari di Benedetta Nieddu del Rio di ricordare il suo straordinario esempio di vita. Grazie al loro aiuto abbiamo potuto sostenere il mio soggiorno di studio presso il laboratorio del Prof. Garry Nolan dell’Università di Stanford, che da anni si occupa dello sviluppo di tecnologie avanzate per lo studio dei meccanismi funzionali della leucemia.
Obiettivo del nostro progetto in America è stato quello di caratterizzare le cellule leucemiche di campioni di B-LLA pediatriche e studiarne gli effetti funzionali causati dalle alterazioni in esse presenti, con lo scopo di individuare target farmacologici che potrebbero risultare efficaci nel trattamento dei pazienti con alto rischio di ricaduta. Per fare ciò ci siamo avvalsi di una tecnologia innovativa sviluppata nel laboratorio del Prof. Nolan, nota come citometria di massa (CyTOF), che consente di analizzare simultaneamente un numero elevato di parametri in ogni singola cellula. Inoltre ho potuto sperimentare l’uso di programmi matematici originali, sviluppati nella stessa università che consentono di studiare le caratteristiche della cellula ad alta definizione.
Il mio periodo a Stanford è quindi iniziato a Giugno 2014 e sotto la costante e attenta guida della dottoressa Kara Davis, ho avuto la possibilità di imparare questa nuova tecnologia e applicarla ai nostri campioni.