Alla scoperta degli Instabili…Francesca
Francesca, la nostra dottoressa che coordina il team Sport Therapy, ci racconta che cosa sono per lei gli Instabili e perché andare a vederli.
William, uno dei miei scienziati motori, al mio rientro dall’Australia, mi ha detto che alcuni genitori e volontari del Comitato stavano cercando partecipanti a un musical. Ho pensato che fosse una occasione pazzesca per fare qualcosa di utile per sostenere il Comitato e convincere il team Sport Therapy a mettersi in gioco. Accanto a me, Giorgia ha colto la sfida, scienziata motoria, e così, insieme, abbiamo deciso di partecipare. D’altronde quanti medici dello sport hanno mai avuto l’occasione di fare la ballerina di fila in un musical? L’occasione della vita era lì a portata di mano e mi sono buttata pensando. “Che sarà mai?”. Si va lì, si fanno 2 passetti, ci si vede una volta al mese. Indolore praticamente. E invece sono finita in pasto alla Simo, la nostra coreografa, con le altre ballerine, ed è iniziato l’incubo… Prove durissime condotte con un piglio di ferro e una voce gentilissima. Sudore e passione, in confronto l’Iron Man sarebbe stata una passeggiata! Ne siamo uscite allenate, più forti, unite e compatte, in grado di fare cose con dei nomi assurdi tipo “snap-snap, cigno destra, cigno sinistra, vomitino, etc” e “SORRIDETE!!!!”.
A credere insieme con me in questo progetto c’erano tante persone che vedo spesso qui al Centro, ma nelle prove del musical sono usciti aspetti nuovi, buffissimi e un po’ matti che mi hanno fatto apprezzare ancora di più la loro umanità.
Anche vedere il dott. Jankovic e il sig. Verga vestiti da preti è stato un momento che non avrei mai pensato potesse esistere. E invece è stato fantastico!
La mia difficoltà maggiore è stata capire quando entrare in scena e dove mettermi rispetto agli altri della troupe. Ho dovuto fare degli schemi in power point per potermi aggirare sul palco senza trovarmi nel posto sbagliato. Mi sono impegnata tanto e anche divertita… ho deciso di accettare l’imprevisto come parte dello spettacolo e di divertirmi ovunque fossi finita sul palco. E così è stato. Credo che fosse evidente a tutti quelli che sono venuti a vederci che eravamo molto solidali l’uno con l’altro perché sapevamo che potevamo sbagliare. E felici l’uno per l’altro quando la scena o il balletto andavano bene. Si sentiva l’energia che tutto il gruppo emanava: una squadra degna di un mondiale di musical!
Cosa mi ha spinto a fare tutto questo? Ancora oggi me lo chiedo. E non è ancora finita, pare andremo in tournée. Per il momento in Lombardia. Ma perché porsi limiti? Presto ci chiederanno di uscire dalla regione, magari finiremo anche in Svizzera. Sto già pensando al sonno perso, all’adrenalina dopo le prove per cui non riesco a dormire, al caldo delle prove a luglio… Crediamo tutti che sia importante dare un messaggio alle nostre bambine e ragazze, ai nostri bambini e ragazzi, alle loro famiglie. Noi ci siamo, per voi, con voi. Assieme possiamo affrontare qualsiasi cosa anche quando è nuova ed è molto difficile.
Cosa rappresentano per me gli Instabili? In una frase…Sono dei pazzi. E sono orgogliosa di farne parte. Qua i sogni diventano realtà in fretta, viviamoli intensamente.
A chi deve venire a vederci dico, perché non si perda lo spettacolo: portate boa di struzzo e paillettes, perché è l’occasione giusta per sfoggiarli. Portate i fazzoletti perché si ride a crepapelle e ci si commuove. Portate i vostri amici perché vi ringrazieranno di aver fatto loro conoscere questa bellissima realtà. C’è un sogno che…. Continua!