1° trapianto di midollo in Paraguay
CI RACCONTA IL GRANDE TRAGUARDO RAGGIUNTO LA NOSTRA DOTT.SSA MARTA VERNA IN UNA LETTERA SCRITTA IL GIORNO DEL TRAPIANTO
Era la primavera del 2018 quando ho incrociato alle macchinette del caffè del nostro Centro Maria Letizia Verga la Dottoressa Maria Liz Benitez. Si trovava in visita, con lei era Valentino Conter. Ci siamo scambiate poche parole, lei mi ha detto che il suo sogno sarebbe stato iniziare i trapianti di midollo per i suoi bambini in Paraguay.
Sono bastati pochi minuti. E siamo arrivati ad oggi. Dopo un anno di lavoro, missioni, incontri, problemi, lezioni, training. Dopo aver ottenuto il grant My Child Matters e con l’appoggio irrinunciabile, come sempre, del nostro Comitato Maria Letizia Verga e di Aseop, che da 30 anni collabora con l’ospedale in Paraguay. Il nostro gruppo Global Medicine ha deciso di scommettere su quelle poche parole scambiate alla macchinetta del caffè. E ora mi trovo qui, fa un caldo torrido e abbiamo appena trapiantato il nostro primo paziente.
Una bimba, Cecilia, affetta da anemia aplastica severa; il suo fratellino Diego le ha donato il midollo. Ci sono stati in questi giorni momenti di tensione e emozione per me indimenticabili. La fiducia riposta da noi in loro e da loro in noi, lo stress, la fatica, la preoccupazione. Tutto il lavoro e i problemi superati per arrivare qui. Tutto si è coagulato in quella sacca di cellule staminali che ieri è stata infusa a Cecilia. Nella commozione soprattuto di chi, come la responsabile dell’emato-oncologia, la dottoressa Jabibi Noguera, per tutti Bibi, sono trent’anni che aspettava questo momento.
Molto, moltissimo resta da fare. Anzi questo è solo l’inizio. Ma, come per i migliori libri di letteratura, si sa, un buon inizio è tutto.