LE NOSTRE STORIE | 29 Giugno 2018

La storia di Alessia, volontaria del Comitato Maria Letizia Verga

Mi chiamo Alessia, volontaria del Comitato Maria Letizia Verga da ottobre 2017.

Nella mia testa tante volte è girato il pensiero di entrare, in qualche modo, a fare parte di questa grande famiglia (anche se in realtà già era così); mi è sempre mancato qualcosa per attivare la mia presenza in ciò che era ormai da tempo parte di me.

E poi mi sono decisa, finalmente! È settembre, ho capito che il momento era arrivato e ho coinvolto in quest’avventura la mia famiglia, che non si è sottratta all’iniziativa.

Mi sono messa in contatto con il Comitato per avere tutte le informazioni relative all’organizzazione di un banchetto per la raccolta fondi con le zucche di Halloween e così ho conosciuto (virtualmente) Michela!

È tutto pronto: i permessi, i tavolini, le zucche … mi mancano solo palloncini, striscioni … e così sono stata indirizzata da Carola, altra volontaria ormai esperta. Il primo incontro è stato fugace perché, si sa, gli incastri di giorni e orari non sono sempre facili; ho sentito subito in lei la bellezza del sostegno che si crea in queste occasioni e così mi sono avviata, pronta di tutto punto al “grande giorno”.

Ancora prima di iniziare le giornate di raccolta fondi, avendo sparso la voce tra amici, colleghi e parenti, avevamo talmente tante ordinazioni che mio papà è stato costretto a recarsi a Monza per prendere altre zucche.

Il sabato è arrivato e mi sono ritrovata lì, a due passi da casa, con persone conosciute e sconosciute a parlare, spiegare, dare e ricevere sì, ho imparato che il volontariato, comunque tu lo faccia, è tutto uno scambio, un po’ come la vita!

I due giorni di raccolta fondi, nonostante freddo e vento, sono andati benissimo, tanto che ci siamo dovuti recare a recuperare altre zucche avanzate da un altro punto di raccolta. Abbiamo finito tutto, fino all’ultima zucca di cioccolato e questo grande risultato è stata per me un’immensa gioia, una grande carica di nuova energia!

Era il momento di portare quanto raccolto al Comitato; la prima volta al nuovo Da – Hospital è stata strana, era un luogo diverso da quello che avevo conosciuto, ma dall’aria molto familiare: un luogo che ha accolto ingenuità, tristezza, momenti di gioia, e dolore … senza giudizio, solo nello scorrere del tempo.

Finalmente Michela ed io ci siamo incontrate e dopo le pratiche burocratiche, è arrivata la domanda: “Alessia, come ci hai conosciuto???”

“Il 6 maggio 2011 sono arrivata la prima volta in reparto, il fatidico 11° piano, ematologia pediatrica. Sono arrivata in ambulanza dal Fatebenefratelli di Milano con la mia piccola Aurora di 9 mesi in braccio. L’accoglienza con grande dolcezza e sensibilità e noi, catapultati in un altro mondo … Ricoveri, giornate intere in Day – Hospital, periodi migliori alternati a momenti decisamente più difficili; così ho conosciuto infermieri, medici, volontari e clown … e tante altre mamme e bambini, ragazzi con storie simili … tutta una grande famiglia …

Tutti uniti, anche senza conoscersi, da speranze continue per l’uno o per l’altro … uniti dalle gioie di un miglioramento, e dalle tristezze per chi invece ci stava lasciando …

Intorno a tutto questo, ruota il Comitato … con i regali per i bimbi, le raccolte fondi con il cioccolato, la ricerca, l’assistenza alle famiglie, la scuola in ospedale … tutto instancabilmente, grazie a chi ci mette cuore e professionalità.

Sono stata lontana per un po’ da questa grande famiglia per essere seguiti alla clinica De Marchi a causa dell’insorgere di problemi respiratori … ma non ho dimenticato le persone che per anni ci hanno accolto, aiutato e sostenuto.

Siamo tornati a Monza nel 2013, all’11° piano, e lì siamo rimasti per un paio di settimane … poi la situazione si è fatta più difficile e ci hanno trasportato d’urgenza agli Ospedali Riuniti di Bergamo, terapia intensiva … Aurora ci ha lasciato il 16 giugno 2013.“

Non dimenticherò mai la disponibilità di tutti i medici che ci hanno seguito, spiegato, consigliato, accolto e tutti gli infermieri, i volontari, gli operatori socio sanitari … tutte le persone che in questa “avventura” ho conosciuto e con cui ho condiviso partite a carte, chiacchierate, preoccupazioni e sorrisi …

Ora potrete chiedervi come mai sono qui, come faccio ad avere voglia di essere ancora parte di questa famiglia … beh, vi dico una cosa, quando ne entri a far parte, non ne esci più, ti resta dentro … Ed io oggi, ho voglia di appartenere a questa grande famiglia stando dall’altra parte, da quella di chi aiuta, di chi si offre per donare agli altri… altri che neanche conosci ma che sai cosa stanno vivendo, e che speri sempre non vivano ciò che hai vissuto tu …

Ci ho messo tanto tempo (quasi 5 anni) ma è stata la scelta più bella che abbia potuto fare: la serena consapevolezza di poter dare una mano concreta ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie che si trovano ad affrontare “La Battaglia”, la bellezza di essere una piccola goccia d’aiuto, la positiva speranza di contribuire ogni volta un po’ di più!

Essere volontaria del Comitato mi ha permesso e mi consente di donare un nuovo valore alla mia vita: la solidarietà vera e concreta, la bellezza della condivisione con altri volontari, come Manuela con cui ho condiviso una splendida giornata di raccolta fondi, ma soprattutto la voglia e la gioia di poter donare un valore autentico alla presenza di Aurora nella mia vita.