I NOSTRI MEDICI | 23 Giugno 2015

La musicoterapia

Musical notes round a head of the person. A vector illustration

Oggi 2015 circa l’80%/85% dei bambini e ragazzi affetti da leucemie o linfomi, se adeguatamente curati, guariscono. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ha sancito che per guarigione si intende guarigione fisica, psicologica e sociale. Da anni in tutti i Centri dell’Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica (A.I.E.O.P.) c’è un’attenzione particolare alla qualità di vita di questi bambini/ragazzi per raggiungere al meglio l’obiettivo previsto. Ricordiamo però che anche il 20% dei bambini/ragazzi che non ce la fanno hanno diritto alla migliore qualità di vita possibile; in questo contesto vengono a collocarsi tutte quelle attività assistenziali che possano realizzare al meglio queste condizioni di vita, la musicoterapia è oggi una realtà che ha dimostrato efficacia e concretezza nell’ambito assistenziale qualitativo. La musicoterapia è in grado di stimolare la creatività dei soggetti malati, di impegnarli, di tranquillizzarli, insomma di fare sì che le loro capacità “artistiche” possano essere fatte emergere in maniera positiva. È fondamentale però che la musicoterapia, come altre forme di arte terapia, siano promosse da professionisti non solo competenti ma anche motivati a trasmettere al malato qualcosa in più che serva loro per migliorare la qualità di vita. Oggi la musicoterapia, dove è possibile realizzarla, rafforza senz’altro quel concetto di alleanza terapeutica a noi operatori molto cara.

Dr. Momcilo Jankovic

 

A Monza la musicoterapia è seguita dal maestro Daniele Borghi e finanziata dal Comitato Maria Letizia Verga Onlus

“L’attività di musicoterapia, nel reparto di onco ematologia pediatrica, è ormai presente da marzo 2013.
In soli due anni quest’attività ha avuto un enorme impatto con le famiglie, ma soprattutto con i bambini, che vivono questo momento di ospedalizzazione e di ricovero in questo reparto difficile. La musicoterapia è un canale alternativo di comunicazione, che ha la funzione di sostenere, di far esprimere liberamente i propri stati d’animo, di elaborare e rielaborare i propri vissuti, presenti, passati e futuri che i bambini vivono in questo momento particolare della loro vita. È un momento di pura espressione improvvisativa attraverso quel canale comunicativo che è la musica, dove non si necessita per forza dell’uso della parola, ma dove solo attraverso degli strumenti, si può comprendere il mondo che ognuno ha dentro di sé. Pertanto con ognuno di questi bambini, si crea un legame, si visualizza un percorso, che gli stessi bambini seguiranno durante tutto il tempo di permanenza in reparto”.

Daniele Borghi