LE NOSTRE STORIE | 11 Novembre 2014

4 anni di Beat Leukemia

Deborah Baldo a Destra e Andrea Altomare

Quello che segue è il racconto dell’evento “Daily fight against leukemia”, l’evento svoltosi il 2 ottobre all’interno di Palazzo Reale a Milano, per festeggiare il quarto anno di attività dell’associazione Beat Leukemia.

Tre giovani tenaci combattenti, prendono il microfono e vanno avanti nella loro battaglia contro la leucemia attraverso la parola. Età, background, percorsi di vita e formativi anche molto diversi tra loro si mescolano in un racconto a più voci di scelte quotidiane, di sfide, di occasioni, di sogni, di scommesse, di piccole e grandi battaglie combattute contro la leucemia. Ci vuole coraggio per alzarsi e parlare, ce ne vuole un po’ anche per sedersi, ascoltare, cambiare e non smettere mai di cercare nuove strade.

La prima a prendere parola è Patricia, attrice. Aspra, amara e penetrante la sua interpretazione, un dialogo ironico che incanta, e ci porta per mano a 6 anni fa, nel suo “quotidiano”, che in maniera del tutto inaspettata cambia direzione, anzi “… si ferma. Non. Non è vero, tutto è frenetico FUORI da me, ma tutto si ferma DENTRO di me perché tutto è sbagliato e devo capire cosa sta succedendo”. Incalzante nel suo monologo, a volte sarcastica nelle parole e nelle intonazioni della voce, toglie quasi il fiato, per poi liberarci in un grosso respiro nella sua conclusione, una frase semplice dopo la guarigione: “… Amore, la mamma torna a casa”.

Altrettanto belli ed emozionanti gli interventi degli altri 2 protagonisti, 2 giovani studenti, spigliati e assai emozionati, come del resto molti presenti in sala.

Deborah, racconta dei suoi amici che la vedevano come una guerriera: un paradosso per lei, proprio in quel momento di estrema fragilità fisica e mentale. Guarita grazie alla donazione di midollo di sua mamma, al pieno delle forze, continua oggi la sua lotta: “… mi piace essere considerata come una guerriera e adesso voglio andare avanti ad esserlo nelle migliori condizioni. … assistere i bambini del San Gerardo e fare comunicazione… perché nessuno si debba mai trovare a sentirsi come mi sono sentita io allora …”

Deborah Baldo a destra con Elisabetta

Deborah Baldo a destra con Elisabetta

Andrea parla di forza, una tenacia che in lui è maturata proprio durante la malattia, una forza che tutti hanno, ma in certe situazioni sei obbligato a mostrare. “Tutti dovrebbero leggere il libro di Alex, Il Segreto è La Vita: ha saputo alla grande trasformare una minaccia in opportunità, e la cosa più grande è che questa opportunità non riguardava lui solo, o chi come me era malato. È un’opportunità che coinvolge tutti. Il mio ostacolo era la leucemia, il vostro ostacolo può essere la paura di parlare di queste realtà, la paura di donare il midollo, timore che il mio donatore di banca non ha avuto. Voi avete la fortuna di poter maturare la consapevolezza senza essere malati. ascoltare noi perché la nostra esperienza sia per voi l’opportunità di fare qualcosa di speciale …”.

Andrea e Ivan Altomare

Andrea e Ivan Altomare

C’è un fil rouge che lega i 3 fighter della serata. Si chiama resilienza, che in psicologia si riferisce alla capacità di assorbire un urto come la malattia, senza però spezzarsi. Ci hanno dimostrato quanto la malattia possa non essere solo un evento negativo che sconvolge la vita, ma anche un’opportunità di maturazione e rafforzamento personale. Un cambiamento che coinvolge loro, le loro famiglie … noi: con la loro testimonianza ci chiedono di “cambiare” e generare anche noi qualcosa di positivo: sosteniamo la ricerca e la missione di Beat Leukemia, raccogliamo maggiori informazioni sulla malattia e su come sia possibile donare il midollo ad una banca del midollo, attraverso il cordone ombelicale, come ben interpretato nel corto metraggio Lulla’s Journey, realizzato da Beat Leukemia in collaborazione con la Società Europea di Trapianto di Midollo (EBMT), parte di un ambizioso progetto pedagogico internazionale che parte dalle scuole, ambiente nel quale verrà diffuso e presentato.

Ecco chi sono i fighter del nostro BL day 2014 “…questi sono coloro che non accettano le cose per come sono, che si chiedono sempre il perché delle cose, che si meravigliano, che gioiscono e si rattristano per le cose del mondo. Il contatto tra di noi ci fa sentire meno soli, e dà significato a ciò che facciamo. E’ una scelta che io faccio, ma quasi non lo è, per me è un bisogno.” (tratto da Il segreto è la vita, autore Alessandro Cevenini, fondatore Beat Leukemia).

Questo momento informativo, BL day 2014, si aggiunge alla serie di appuntamenti già supportati da Beat Leukemia, come i “Colloqui per la scienza a Milano” organizzati dal Comune di Milano, Assessorato Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca e dalla senatrice Elena Cattaneo, direttrice del Laboratorio Cellule staminali dell’università di Milano.

Beat Leukemia è un’associazione ONLUS che ha pensato di sfruttare le potenzialità del web – www.beat-leukemia.org e facebook.com/beatleukemia – in cui attraverso un linguaggio semplice e diretto, fornisce tutte le informazioni utili per creare consapevolezza, fare informazione e mettere in contatto con gli istituti e le organizzazioni internazionali che assistono malati e le loro famiglie.