I NOSTRI MEDICI | 30 Settembre 2014

A Monza per perfezionarsi nell’area dell’Ematologia Pediatrica

 

Redatto da:

La Dr.ssa Francesca Savina, pediatra attualmente in servizio presso la Divisione di Oncoematologia Pediatrica dell'Università di Parma.

La Dr.ssa Francesca Savina, pediatra attualmente in servizio presso la Divisione di Oncoematologia Pediatrica dell’Università di Parma.

Dr.ssa Francesca Savina
Oncoematologia Pediatrica
Università di Parma

Giunta all’ultimo anno della Scuola di Specializzazione in Pediatria presso l’Università di Parma, ho sentito l’esigenza di approfondire alcune tematiche relative all’ambito in cui avevo deciso di specializzarmi: l’Oncoematologia Pediatrica ed, in particolare, il trattamento dei bambini e dei ragazzi affetti da leucemia e linfomi.

Discutendo con alcuni medici della mia Unità Operativa, mi venne consigliato di rivolgermi a un centro di eccellenza, che identificammo subito nell’ospedale San Gerardo di Monza, per trascorrere lì un periodo di studio e lavoro.

La prima cosa che mi stupì positivamente fu l’estrema disponibilità del Dr. Rizzari, Responsabile del Reparto di Ematologia Pediatrica, e del Prof. Biondi, Direttore della Clinica Pediatrica, che prontamente accolsero la mia richiesta; così, una volta sbrigata la necessaria burocrazia, mi trasferii a Monza. Concordammo, insieme al Dr. Rizzari, che avrei trascorso tutto il tempo a mia disposizione nel reparto di degenza in modo da poter approfondire le tematiche relative alla gestione dei pazienti ricoverati.

Giunta in reparto, sin dai primi giorni provai una sensazione quasi di smarrimento, forse anche di lieve inadeguatezza, frammisti ad ammirazione per la preparazione di altissimo livello che ebbi subito modo di riscontrare in tutte le figure professionali. La prima cosa che mi colpì fu il modo in cui erano strutturate le giornate di lavoro, che cominciavano sempre con una riunione nella quale ci si confrontava sui pazienti, discutendo dell’evoluzione clinica dei singoli bambini, definendo l’approccio terapeutico e cercando la migliore soluzione per ogni complicanza. Il fatto poi che tutto ciò sia giornalmente ridiscusso con il personale infermieristico in una seconda riunione, in cui vengono anche validate le terapie, permette a tutta l’equipe di essere coinvolta nel programma di cura di tutti i pazienti degenti. Questi momenti mi sono sembrati realmente utili per confrontarsi e per migliorare la qualità dell’assistenza, all’interno di giornate che procedono con ritmi elevati e spesso anche frenetici.

La presenza di un gruppo di specializzandi estremamente efficiente e disponibile, in cui mi sono sentita accolta fin dai primi giorni, ha contribuito al mio rapido e fattivo coinvolgimento nello svolgimento delle attività quotidiane.

Ho iniziato a conoscere i bambini ricoverati, le loro famiglie e le loro storie e ho progressivamente preso più confidenza coi protocolli di cura, che in alcuni casi avevo già utilizzato durante la mia esperienza a Parma. Ho inoltre avuto l’opportunità di essere coinvolta in prima persona nell’attuazione di protocolli sperimentali. Monza, infatti, riveste un ruolo importante nel mondo della ricerca oncoematologica pediatrica, poiché in questo Centro sono in atto numerosi studi per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali che, si spera, permetteranno in futuro di curare sempre meglio i bambini colpiti da leucemia e linfomi.

Durante la mia esperienza ho avuto la possibilità di approcciarmi anche al “mondo del trapianto”, un’attività che non è presente nel mio centro di provenienza, ma che mi ha subito affascinata. Ho avuto la fortuna di potermi confrontare anche con il Dr. Rovelli, Responsabile dell’Unità Trapianto di Midollo Osseo, che si è mostrato sempre pronto a fornire spunti di riflessione e di discussione in ambito trapiantologico.

Così, gradualmente, ho acquisito sempre maggior autonomia nel mio lavoro e fiducia in me stessa, ho iniziato ad approcciarmi ai casi più complessi, sempre sotto la vigile supervisione dei medici di Reparto. Ho anche avuto la possibilità di dedicarmi alla stesura di alcuni “case reports” da presentare ai congressi; il più importante, in collaborazione con la Dr.ssa Sala, è stato un contributo per il congresso nazionale AIEOP (Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica).

Tra le tematiche che ho avuto modo di approfondire c’è stato in particolare lo studio delle leucemie con esordio nel primo anno di vita. Proprio da una riflessione condotta col Dr. Rizzari sul caso di uno dei bambini affetto da questa patologia, è nata l’idea per il mio progetto di tesi di specializzazione in Pediatria. Abbiamo analizzato, con la collaborazione di un’esperta statistica come la Dott.ssa De Lorenzo, il database dello studio Interfant 99, un protocollo di cura chiusosi nel 2006 che ha coinvolto gli oncoematologi pediatri di 16 nazioni diverse e che ha consentito di trattare più di quattrocento bambini con leucemia esordita nel primo anno di vita. Tale database è stato gestito proprio a Monza e mi è stato pertanto consentito di accedere alle informazioni in esso contenute. Nella mia tesi ho analizzato in maniera retrospettiva una delle fasi della terapia di questi bambini, cioè quella di Mantenimento, per comprendere se l’intensità terapeutica e la durata di tale fase potessero influenzare la guarigione a lungo termine dei bambini colpiti. Il lavoro di analisi, iniziato durante la mia permanenza a Monza, è stato proseguito anche dopo il mio rientro a Parma e si è concluso il 27 Giugno, quando ho discusso la tesi diventando ufficialmente Specialista in Pediatria.

Questo è stato solo un breve racconto di un’esperienza formativa fantastica; per descrivere nei dettagli quanto questo periodo sia stato importante per me dal punto di vista dell’apprendimento, da quello umano e da quello relazionale, credo non sarebbero sufficienti cento pagine. Mi sento certamente di consigliare un periodo di tirocinio in un centro di alto livello come Monza a chiunque desideri approcciarsi ad una disciplina complessa come l’oncoematologia pediatrica. Credo che lo scambio di conoscenze ed esperienze e il confronto sui diversi approcci lavorativi, costituisca un arricchimento per il singolo medico e per l’intera equipe a cui appartiene e possa essere un punto di partenza per spingersi a migliorare sempre di più l’assistenza ai nostri bambini, che sono poi il fulcro centrale della nostra intera attività.

 

La Dr.ssa Francesca Savina con i colleghi di Monza nel giorno della sua partenza al termine dell'esperienza formativa.

La Dr.ssa Francesca Savina con i colleghi di Monza nel giorno della sua partenza al termine dell’esperienza formativa.

 

 

La Dr.ssa Francesca Savina a Parma con i suoi colleghi nel giorno della discussione della tesi di Specializzazione in Pediatria.

La Dr.ssa Francesca Savina a Parma con i suoi colleghi nel giorno della discussione della tesi di Specializzazione in Pediatria.