LE NOSTRE STORIE | 24 Febbraio 2020

Alla scoperta degli Instabili…Oscar

Oscar, papà di Federico. “Recitare nel musical del Comitato, un’emozione dopo l’altra”

Ricordo di essere stato “scritturato” dalla Fede, che conoscevo benissimo, è da una certa Rosanna….sapevo fosse una mamma del centro, amica di Gloria, mia moglie, ma nulla di più. Sono stato fermato nel salottino del Day Hospital e messo al corrente di una probabile iniziativa: la realizzazione di un musical con l’intento di raccogliere fondi a favore del comitato. Non chiesi molte spiegazioni e dissi subito di SI. D’altra parte sono una persona che si butta in qualsiasi esperienza nuova, con poca vergogna e buon spirito di compagnia. Oltre ad aver avuto un senso di “gratitudine” per il fatto di essere stato scelto tra tanti e poi mi sono detto: “ ma sii, cosa sarà mai, faccio sempre parte dello staff nei villaggi quando vado al mare….vuoi che non possa farlo per una causa molto più importante?!?!?!?”
Non sapevo e non ho saputo chi sarebbero stati gli altri “scritturati” fino alla sera del primo incontro. Non ne conoscevo molti. Oltre alle ragazze dell’ufficio del comitato, Raffaella, Martina e Federica, conoscevo Daniele dell’accettazione, Stefy, infermiera del DH e la dottoressa Fabiola Dell’acqua, che ha seguito Federico all’esordio della malattia.
Degli altri nessuno…se non di vista.
Instaurare immediatamente un ottimo rapporto con tutti è stato semplice…primo su tutti, ma perché schietto e soprattutto matto come me (….anche un po’ di più) con Alessandro e con il passare del tempo anche con tutto il resto del gruppo, rivelatosi abbastanza “matto”.
Trovare dei “BEST MOMENTS” passati in questa esperienza mi è veramente impossibile. Impossibile perché è stato un susseguirsi di emozioni sempre crescente; dai primi passi,ai primi miglioramenti, ai primi contrasti, ai nuovi arrivi nel cast, come Martina, Claudio, Agostino, subentrati in corsa. Poi ancora il momento dell’unione al corpo di ballo, nuove conoscenze come Domy, Alessandra e Marika, il dover imparare i balletti e le corografie di Simonetta. E ancora, le prime prove generali, le prove a teatro, l’ansia che cominciava a salire, un po’ di nervosismo che la seguiva ma …..ma sempre quella gran voglia di dare il meglio ed arrivare fino in fondo con il motto: vada come vada, l’importante è divertirsi…ma SOPRATTUTTO alla fine ancora tutti amici.
È importante essere alleati perché anche e soprattutto le battaglie più dure non si affrontano mai da da soli, c’è chi sta in trincea e chi ti copre le spalle… perché se è vero che da soli si va più veloci è ancor più vero che INSIEME si va lontano e quindi INSTABILI… tutta Italia ci attende con il nostro “C’è un sogno che…”.
Emozioni, luoghi e persone che rimarranno per sempre nella nostra vita; ricordi che regaleranno un sorriso ed altri che faranno scendere una lacrima.
Non bisogna mai aspettare quando si può fare qualcosa…magari non è sempre la cosa giusta ma è quella che in quel momento ti fa felice.
Ci sono i bambini e i genitori speciali che sono entrati nella nostra vita e vi sono rimasti, infermieri che sono angeli sulla terra perché, oltre alla professionalità, ci hanno avvolto nel calore della solidarietà e dell’amore sincero.
Il tempo, il supporto e l’affetto che ci sono stati donati sono state le cose più preziose.
Il Nonno Verga, come lo chiama Federico, e chi vi lavora per i nostri bambini rappresentano TUTTO QUESTO e molto di più.
Questa è solo la nostra storia, una parentesi di leucemia che, però, ha sconvolto e travolto molte famiglie e vi saremo riconoscenti se vorrete aiutarci a guarire un bambino in più!