Tra leucemia e favelas, una vita da volontaria
Roberta, 43 anni
Roberta era vicina di letto di Maria Letizia. Si è ammalata nel 1979, a 4 anni, e ancora ha un ricordo vivido di quella bimba che combatteva la leucemia come lei. Dopo lunghi cicli di terapia Roberta è guarita, già ragazzina. Ammette che è stato necessario del tempo “per metabolizzare tutta la malattia”, nel frattempo si è sposata ed è diventata mamma di Sofia (17 anni) e di Aurora (15 anni).
Poi la vita l’ha riportata proprio qui: ha sentito il desiderio di diventare una volontaria ABIO, per prestare servizio proprio in Ematologia Pediatrica e lo fa ormai da 14 anni. “È stato un modo per ritrovare me stessa”: oggi non solo in Reparto ma anche nella nostra Cascina, che accoglie quelle famiglie che devono fare le terapie ma abitano lontano da Monza. Durante le vacanze estive, quando le sue figlie sono con il papà, fa volontariato internazionale con i bambini brasiliani delle favelas.
“La leucemia è stata un’esperienza drammatica, ma mi ha dato la spinta per decidere che tipo di persona volevo essere: quello che sono oggi è tutto partito dalla malattia e dalla guarigione. In una parola: resilienza”.