Un grande contributo del gruppo di Monza al “Childhood leukemia symposium” di Atene
La tradizione biennale del Childhood Leukemia Symposium (Simposio sulle Leucemie Infantili, abbreviato CLS,) è stata iniziata fin dalla fine degli anni ’90 a Hannover, Germania. Dal 2004, questi simposi sono stati interconnessi con le riunioni dell’International BFM Study Group (il CLS ha luogo ogni due anni), gruppo cui da oltre 30 anni aderisce il Centro di Monza e nell’ambito del quale sono stati e sono tuttora condotti numerosi studi internazionali nell’ambito delle leucemie pediatriche.
Il CLS offre una opportunità unica per discutere gli ultimi progressi nella leucemia infantile in un forum aperto agli ematologi ed oncologi pediatri di tutto il mondo. Il Simposio ha una struttura congressuale composta da multiple sessioni contenenti numerose presentazioni orali, relazioni su invito di massimi esperti del settore, comunicazioni libere e sessione poster. E’ un convegno particolarmente importante nell’ambito della comunità internazionale pediatrica emato-oncologica e ciò è dimostrato dagli oltre 400 partecipanti di quest’anno provenienti da oltre 30 paesi diversi appartenenti a tutti i continenti.
Un grande palcoscenico quindi per le attività scientifiche del nostro Centro. Quest’anno il CLS si è svolto al Centro Congressi chiamato Megaron, Atene dal 25 al 26 Aprile. Nel corso del simposio sono stati presentati i più recenti avanzamenti nel campo della diagnosi, terapia e del supporto in ambito leucemico pediatrico. Il gruppo italiano ha visto numerosi contributi ed il Centro di Monza in particolare è risultato quello più apprezzato tra quelli presenti sia a livello italiano che internazionale vuoi per la quantità dei contributi vuoi per la qualità degli oratori e delle presentazioni.
Un sentito grazie va necessariamente indirizzato al Comitato Maria Letizia Verga che con il suo generoso supporto consente da numerosi decenni che le iniziative scientifiche in ambito oncoematologico pediatrico, sia a livello biologico che clinico che psicosociale, continuino ad essere numerose e di eccellente qualità. Tale supporto continua inoltre ad aiutare tutti noi medici, biologi, infermiere, tecnici, assistenti sociali, psicologhe, volontari, pazienti e famiglie, a credere nell’obiettivo di guarire sempre più pazienti, oggi più che mai sotto l’egida del motto che ci contraddistingue dal momento del trasferimento presso la nuova palazzina denominata “Centro Maria Letizia Verga per lo studio e la cura della leucemia del bambino”: “Cura Ricerca ed Assistenza: Insieme”.
Dr. Carmelo Rizzari, responsabile del reparto di Ematologia Pediatrica
Immagini derivate dal CLS di Atene:
I dettagli del simposio possono essere visti in lingua inglese all’indirizzo web http://www.ibfm2016.org/
Di seguito i numerosi contributi del gruppo di Monza al CLS di Atene:
Sessione 1: Acute Lymphoblastic Leukemia – Novel findings in disease characteristics
CRLF2 Over-expression is a poor prognostic marker in children with high risk T cell Acute lymphoblastic leukemia. Palmi, Chiara (Monza, Italy)
Towards RNA-based Next Generation Sequencing Target capture for research and clinical diagnostics in childhood B-Cell precursor Acute lymphoblastic leukemia. Fazio, (Monza, Italy)
Predictive value of MRD in Ph+ ALL treated with Imatinib in the EsPhALL study. Cazzaniga, Gianni (Monza, Italy)
Preclinical evaluation of an improved Sleeping beauty Transposon Platform for acute leukemia immunotherapy by Chimeric Antigen Receptor modified lymphocyte. Magnani, Chiara Francesca (Monza, Italy)
Sessione 2: Acute Myeloid Leukemia, Myelodysplastic Syndromes: Diagnostic and clinical insights
Balance of Anti-CD123 Chimeric Antigen receptor (CAR) binding affinity and density in an in vitro model of Acute Myeloid Leukemia. Arcangeli, Silvia (Monza, Italy)
“I linfociti T ingegnerizzati per esprimere i Recettori Chimerici per l’Antigene (CAR) rappresentano un approccio terapeutico innovativo e promettente, attualmente oggetto di un’attenta valutazione preclinica anche per il trattamento della Leucemia Mieloide Acuta (LMA). In questo contesto, il nostro gruppo ha recentemente sviluppato un CAR diretto contro l’antigene CD123, overespresso sulla superficie di blasti leucemici e cellule staminali leucemiche. Tuttavia, il potenziale riconoscimento di tessuti sani, debolmente positivi per l’antigene CD123, attraverso l’effetto noto come “on-target off-tumor”, limita molto la sicurezza dell’impiego di linfociti T redirezionati con il CAR in clinica. Pertanto, nell’ambito di ottimizzare il processo di CAR design, abbiamo valutato l’effetto di alcune variabili in grado di modulare i profili funzionali delle cellule T CAR positive, in modo estremamente dipendente dal contesto, quali l’affinità di legame del CAR per l’antigene target, l’espressione del CAR ed infine la densità dell’antigene target.
Allo scopo di studiare queste variabili in assenza di altri elementi che possano interferire nella loro valutazione, abbiamo sfruttato strumenti di modellistica molecolare, al fine di disegnare delle mutazioni nella porzione di legame all’antigene del CAR anti-CD123, in grado di alterare la densità del CAR e la sua affinità di legame, senza modificare l’intera struttura del CAR design.
Grazie a questo approccio integrato, siamo stati in grado di definire sia una soglia “litica”, che una soglia di “attivazione” cellulare, da parte dei linfociti T CAR positivi, mostrando come, al contrario della funzione precoce di citotossictà, che non viene alterata nè dall’espressione del CAR, nè dalla sua affinità, le funzioni effettrici tardive vengono compromesse da una bassa espressione ed una bassa densità del CAR. Inoltre, siamo stati in grado di osservare un bilancio promettente tra i profili di efficacia e sicurezza di cellule T ingegnerizzate con il mutante a più bassa affinità, in risposta ai target con diverse e più basse densità antigeniche. In conclusione, la piena dissezione di tutte queste variabili, offre un livello di conoscenza aggiuntivo per applicare una strategia di CAR design appropriata, nell’ambito della costruzione di un CAR anti-CD123 per il trattamento della LMA”.
Sessione Poster:
Coordinatori: Conter, Valentino (Monza, Italy) & Campbell, Myriam (Santiago, Cile).
Reinduction treatment for intermediate risk childhood acute lymphoblastic leukemia (ALL) treated with the AIEOP-BFM ALL 2000 protocol: results of a randomized trial. Conter, Valentino (Monza, Italy)
Isolation and Characterization of Mesenchymal Stromal Cells Derived from Paediatric Patients with B Acute Lymphoblastic Leukemia. D´Amico, Giovanna (Monza, Italy)
BAFF-Receptor is expressed both at diagnosis and relapse in childhood B-Cell Precursor Acute Lymphoblastic Leukemia. Fazio, Gracia (Monza, Italy)
Measurement of Minimal Residual Disease in Acute Lymphoblastic Leukemia by Flow Cytometry: Concordance with PCR and Sensitivity can be Improved by Increasing the Total Number of Acquired Cells. Gaipa, Giuseppe (Monza, Italy)
Dyslipidemia during the treatment with native or Pegylated E. coli Asparaginase and steroids in children with ALL treated with the AIEOP-BFM ALL 2000 and 2009 protocols: a single center experience. Rizzari, Carmelo (Monza, Italy)
Dissection and in vitro blockade of Signaling Pathways in Pediatric CRLF2 rearranged B-Cell Precursor Acute Lymphoblastic Leukemia (BCP-ALL). Gaipa, Giuseppe (Monza, Italy)
BET Inhibitor As a Novel Therapeutic Approach For The Treatment of MLL-rearranged Infant Acute Leukemia. Cazzaniga, Gianni (Monza, Italy)
Sessione 3: Refractory Leukemia and Miscellaneous
Lack of BCR-ABL1 mutations and clonal evolution dynamics in pediatric Ph+ ALL patients resistant/refractory to Imatinib treatment. Cazzaniga, Gianni (Monza, Italy)