COSì CI AIUTANO | 2 Settembre 2014

Essere volontario: una scelta o un bisogno?

cmlv2011

Parto dall’inizio per raccontare la mia storia di volontaria: una storia forse simile a quelle di tanti altri, ma che vissuta in prima persona fa la differenza. E lascia il segno.

Un giorno di qualche decennio fa (già…) mio cognato Vito mi chiede una mano per i biglietti della lotteria che un genitore del Comitato stava organizzando. Io non conoscevo nulla di questa realtà, ma mi piaceva l’idea di potermi spendere per dare un contributo a una giusta causa.

Marco, il figlio di Vito, era ammalato di leucemia e così mi avvicino in punta di piedi al Comitato Maria Letizia Verga e capisco subito che il punto di forza sono loro, i genitori. Sono loro il motore, il cuore di questa realtà: loro che, pur nella difficoltà della malattia, riescono a dare un significato concreto alla parola “insieme” e si mobilitano per sostenere i percorsi di ricerca e di cura.

Coinvolta dall’entusiasmo decido di entrare nel Comitato e insieme a Vito e ad altri genitori incominciamo ad inventarci cosa fare. Comincio ad invitare amici a casa e a far partire il passaparola: in treno, in ufficio, in oratorio. Con un piccolo gruppo ci troviamo la sera per costruire e confezionare oggetti da offrire nelle raccolte pubbliche di fondi: animaletti di legno, lampade colorate, i mitici “fantasmini” che ancora arredano centinaia di camerette e bamboline di lana.

Nel frattempo nasce l’esigenza di spiegare agli altri il perché di questa scelta, il suo valore: perché spendere in questa attività la parte del tempo libero che mi rimaneva, oltre il lavoro e la famiglia. La mia risposta iniziale, semplice ma sincera, era che davanti ad un bambino ammalato non si può stare fermi.

Così si consolida, giorno dopo giorno, un piccolo gruppo di volontari: con loro organizzo sottoscrizioni a premi con cadenza annuale, mentre insieme alle amiche continua la produzione di oggetti e piccoli lavori artistici da offrire in occasione delle raccolte fondi. Ci buttiamo anche sul decoupage e i risultati di questi sforzi ci gratificano, raccogliendo cifre destinate al Comitato che ancora ci riempiono di orgoglio.

Dopo circa 26 anni l’introduzione di iter amministrativi più complessi appannano il nostro entusiasmo: scoraggiate dalle nuove incombenze e dalle formalità burocratiche, incontriamo il Presidente Giovanni Verga e gli preannunciamo di volere sospendere il nostro lavoro. Ma Giovanni non è il tipo che si ferma. Non ci sta. E si presenta a casa nostra con una soluzione: costituire un Comitato autonomo per proseguire la nostra attività, sempre con la massima trasparenza e lo stesso impegno. Sono bastate tre frasi di Giovanni per recuperare la carica:

I bambini malati sono i bambini di tutti, sono anche i nostri;

Il grandissimo sogno Guarigione Totale è realizzabile: vogliamo costruire il nuovo ospedale Maria Letizia Verga per permettere a tutti i bambini di essere curati. DAI COSTRUIAMOLO INSIEME!

Non possiamo perdere gli amici sostenitori che si sono uniti a noi in questi anni.

Dopo aver ascoltato Giovanni, un papà che ha provato un immenso dolore, un papà che spende la sua vita per realizzare un sogno grande, una persona straordinaria che crede nel futuro, che vuol vedere sorridere ogni bambino, che sa amare il prossimo… in pochi minuti ho ritrovato la carica per continuare.

In quel momento ho compreso che essere volontaria non era solo una scelta per me.

Era diventato una missione, un bisogno.

Senza perdere troppo tempo nasce così, a Cesano Maderno, l’associazione Comitato Cesano Maderno per lo studio e la cura delle leucemia del bambino, partner del Comitato Maria Letizia Verga di Monza. Serve un Presidente, un Vice Presidente, dei soci…. ok, trovati.

Ok Giovanni Verga ci siamo ancora. OK bambini ci siamo ancora, per voi.

Da allora ho intensificato ancora di più la mia dedizione, con più ore dedicate alle attività, con più amici coinvolti, cercando di superare i momenti di sconforto e qualche delusione quando le risposte – nonostante i nostri sforzi – erano negative.

A Cesano Maderno ora siamo un gruppo numerosissimo: per i nostri bambini offriamo biglietti delle sottoscrizioni a premi, lavori artigianali e artistici, piantine, presepi e alberelli di cioccolato a Natale, uova a Pasqua. Ci vantiamo di parlare del Comitato, di farlo conoscere, insomma ci siamo.

Essere volontario è sentirsi vivi, è coinvolgere gli altri, è creare relazione, è essere insieme, è crescita personale, è sentirsi responsabili, è amare il prossimo, è essere solidali, è impegnarsi per riconoscere il grande dono della Vita.

Da parte mia penso che ciascuno di noi sia chiamato a lavorare insieme per realizzare il Grande Sogno che non è solo di Giovanni, è di tutti. Anche mio, anche tuo.

Rosanna Arnaboldi